La Seo internazionale è un’insieme di strategie che ti permette, se ben eseguita, di acquisire traffico sempre più qualificato al tuo sito web e di conseguenza aumentarne l’autorevolezza per il motore di ricerca e il posizionamento del tuo brand, generando quindi contatti qualificati nei diversi mercati internazionali.
Delineare una strategia di Seo internazionale prima di operare sui singoli aspetti di ottimizzazione risulta un fattore fondamentale, poiché nella maggior parte dei casi la strategia può decretare il successo o il fallimento di un intero progetto Seo.
Definizione dei potenziali mercati web
Esistono attualmente mercati internazionali già oggi interessati ai tuoi prodotti?
Quali sono i mercati potenziali sui quali puntare?
Queste sono le due domande da porsi quando si va a definire i mercati su cui vorremmo puntare. Per quanto riguarda la prima domanda, Google Analytics ci fornisce tutti i dati di cui abbiamo bisogno: potremo infatti scovare i mercati già acquisiti e i prodotti che ad oggi già destano interesse in altre nazioni. Identifichiamo quindi i principali paesi dai quali provengono i nostri utenti e le rispettive lingue:
Un altro aspetto volto ad identificare un’audience più mirata per il nostro progetto di SEO internazionale, prevede la raccolta delle informazioni di settore, andando ad attingere direttamente alla fonte Google e fornendoci quindi un secondo livello di dettaglio.
In questa fase di ottimizzazione SEO, lo strumento che fa al caso nostro è Google Trends, tool molto utile per incrociare le intenzioni di ricerca con variabili impattanti quali la stagionalità o il territorio di appartenenza.
Verificheremo quindi in che misura le keyword che ci interessano sono ricercate all’estero:
Dovremmo tenere anche conto di come vengono utilizzate le keyword nelle rispettive nazioni:
Nelle immagini possiamo osservare ad esempio che per la keyword “pantaloni” per il mercato internazionale globale si utilizzi la traduzione “pants“, mentre solo in Inghilterra è utilizzata la parola “trousers“; oppure per il mercato latino, la parola “automobile” in spagna viene tradotta “coche“, in sud america utilizzano “carro“, mentre in nord america e america centrale, prevalentemente “auto“.
Ricerca delle keywords
– Il volume di queste query nella ricerca organica per paese
– Qual è il tuo posizionamento attuale per queste parole chiave
– SimilarWeb, dove puoi identificare i website col più alto traffico per paese e settore, così da inquadrare i tuoi potenziali concorrenti per ogni mercato
– SeoZoom, che permette di cercare idee e volumi non solo da parole chiave, ma anche da website
Costruzione del Dominio
Adesso analizzeremo come costruire un dominio per un sito che vuole posizionarsi all’estero.
Diciamo subito che un sito con un dominio nazionale (ad esempio .it) difficilmente avrà possibilità di posizionarsi sui mercati esteri, per questo occorrerà acquisire il suo rispettivo .com oppure agire secondo questi metodi:
- ccTLD
- Sottodomini
- Sottodirectory
ccTLD
I ccTLD sono i domini nazionali (.it, .es, .de, etc), volendo mantenere il proprio dominio nazionale, per posizionarsi all’estero sarà necessario acquisire il dominio della nazione in cui si desidera posizionarsi.
I pro di questo metodo: i ccTLD offrono un segnale più chiaro ai motori di ricerca e sono il modo più facile per aumentare il rank locale.
I contro di questo metodo: sono costosi da mantenere e ognuno di essi è considerato un sito a sè, per tanto avrà un’autorità separata (non potranno aiutarsi l’un con l’altro per salire di ranking)
Sottodomini
Per sottodominio si intende ad esempio it.ilmiosito.com. Utilizzando i sottodomini per la vostra strategia di posizionamento internazionale avrete alcuni vantaggi aggiuntivi. Ad esempio, con il sottodominio si indica anche il paese di destinazione.
I motori di ricerca rilevano ogni sottodominio come un web diverso. Tuttavia, la forza del dominio principale viene trasmessa al sottodominio, quindi la vostra SEO internazionale ne beneficerà.
I pro di questo metodo: sono più economici dei ccTLD e possono aiutarsi a vicenda per salire di ranking poichè fanno tutti capo al dominio principale (rigorosamente .com)
I contro di questo metodo: offrono un segnale più debole al motore di ricerca rispetto ai precedenti e gli utenti preferiscono una navigazione locale.
Sottodirectory
Le sottocartelle sono una delle opzioni più utilizzate per la SEO internazionale. Con questo metodo, tutte le versioni internazionali del sito web “dipendono” da quella principale. Le URL diventeranno ilmiositoweb.com/en, ilmiositoweb.com/it, etc.
Il vantaggio principale è che le azioni SEO si rifletteranno in tutte le sottocartelle, poiché appartengono tutte allo stesso dominio.
I pro di questo metodo: sono più economici dei ccTLD ed hanno un’autorità consolidata dal dominio principale
I contro di questo metodo: offrono un segnale più debole al motore di ricerca rispetto ai precedenti e gli utenti preferiscono una navigazione locale.
Altri consigli
Potrebbe essere una cosa scontata e ovvia, ma è fondamentale che tutti i contenuti del sito siano in lingua target, inoltre le traduzioni dovrebbero essere eseguite da traduttori professionisti (meglio se madrelingua), mai affidarsi a plugin automatici di traduzione o a Google Translate.
Suggerisci il sito con la lingua alternativa, ma non reindirizzare automaticamente un utente in base alla sua posizione: potrebbe essere un expat, uno studente di lingua straniera o altro.
Non usare cookie o script per mostrare opzioni di pagina in lingue diverse: oltre al fatto che potrebbe non essere visibile dagli utenti, i motori di ricerca non riescono a scansionare quel tipo di contenuto dinamico.
Fai molta attenzione alla cultura della lingua target: avere un’attenzione particolare e approfondire la cultura dei luoghi che interessano la tua attività ti farà evitare l’inciampo molto sgradevole del malinteso, questo dimostra appieno quanto sia prioritario verificare che il nome scelto per il prodotto, il nome del marchio e quello del dominio.
La ricerca di mercato della concorrenza dev’essere effettuata informandosi sui motori di ricerca di riferimento dei paesi target, che non è Google in tutti i paesi: in Cina, ad esempio, troviamo “Baidu”, in Russia “Yandex”, e così via.