Privacy policy: Facebook ancora sotto accusa

La piattaforma figlia di Mark Zuckerberg è nuovamente nell’occhio del ciclone. A pochi mesi dallo scandalo Facebook-Analytics, il social blu si trova ancora una volta al centro di una vicenda riguardante il trattamento dei dati personali dei propri utenti, ma non solo.

Lo studio

L’Università del New South Wales ha spiegato che molte app legate al settore della salute in America ed Australia, condividono i dati degli utenti con Facebook e Google. Questo indipendentemente dal fatto che gli utenti abbiano effettuato o meno il login tramite i social network.

Queste app incriminate, sono quelle utilizzate da molte persone per smettere di fumare o per monitorare la salute e le condizioni fisiche.

La falla sta nella privacy policy: 29 app su 36, infatti,  hanno fornito informazioni personali e solo 12 di queste hanno rivelato questo in una privacy policy chiara. Le altre sono quindi colpevoli di condividere attivamente i dati dei pazienti con servizi gestiti da Facebook o Google. Un sistema che causa danni ai propri utenti. Le problematiche comunemente osservate includevano la mancanza di una politica sulla privacy scritta, l’omissione di un testo che descrivesse la trasmissione da parte di terzi. In un numero inferiore di casi, sono state osservate trasmissioni di dati contrarie alle politiche sulla privacy dichiarate.

Tra le app colpevoli ve ne sono alcune che consentono a persone diabetiche di registrare l’andamento giornaliero della glicemia condividendo i dati in tempo reale con il proprio medico, altre che consentono di monitorare il proprio stato di salute mentale grazie a test standard.

Due applicazioni condividevano anche dati riguardanti l’uso di farmaci e la salute personale.

Privacy policy, i rischi di oggi

Ma quale è lo scopo dei dati? “…tracciare il comportamento degli utenti nel tempo”.

Oggi parlare di privacy è veramente difficile, ma d’altra parte, in un mondo in costante e continua evoluzione, dove lo smartphone è ormai considerato una protuberanza della mano ed i social sono accessibili e sempre disponibili per tutti, come è possibili restare nascosti e non farsi conoscere?

Per le aziende conoscere abitudini, stili di vita, idee dei propri clienti è fondamentale, per realizzare e poi pubblicizzare un prodotto su misura. Oggi è chiaro come tutte queste informazioni siano disponibili quasi solamente online. Proprio per questo motivo la compravendita di informazioni tra aziende e piattaforme social è diventata all’ordine del giorno.

Fonti:

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